Codice Etico

Codice Etico e Norme di Comportamento asd Sacile Basket Arredamenti Martinel
Stagione 2024/2025

Presentazione

Lo sport è emozionante, divertente e come tale coinvolge facilmente i ragazzi. Ha una funzione ludica e salutistica, ma anche sociale, e riproducendo molte delle situazioni della vita, risulta uno straordinario mezzo educativo: insegna il rispetto di sé e degli altri, delle regole, il valore dell’impegno, la convivenza civile, la cooperazione, l’accettazione della sconfitta, accresce la fiducia in sé stesso aumentando l’autostima; permette di scaricare le ansie, le frustrazioni e l’aggressività; favorisce l’incontro e facilita l’integrazione, contribuisce a prevenire malattie. Il reale senso dello sport dei bambini non è la ricerca della vittoria ma realizzare una condizione formativa capace di accrescere le potenzialità psicofisiche e di relazione con gli altri. Bisognerebbe quindi avere una ambizione chiara, quando ci occupiamo di sport: divulgare innanzitutto la “cultura dello sport” tra i ragazzi, sportivi di oggi e di domani; aiutarli cioè ad acquisire una corretta coscienza sportiva ed etica perché attraverso essa crescano e siano uomini migliori. Invitiamo i genitori a riflettere ed eventualmente a confrontarci con questi semplici pensieri:
  • Stimolare, incoraggiare la pratica sportiva;
  • Instaurare un giusto rapporto con gli altri genitori, per fare in modo che al/la bambino/a arrivino sempre segnali coerenti dagli adulti di riferimento;
  • Lasciare il/la bambino/a libero/a di esprimersi in allenamento ed in gara;
  • Evitare di esprimere giudizi sui suoi compagni o di fare paragoni con essi;
  • Aiutare il/la bambino/a in una corretta educazione sportiva: rispetto delle regole, degli impegni, delle priorità, degli orari, dei propri indumenti, dei compagni, dell’igiene personale;
  • Far sentire la presenza nei momenti di difficoltà, sdrammatizzare, incoraggiare, evidenziare gli aspetti positivi;
  • Avere un atteggiamento positivo ed equilibrato in rapporto al risultato, saper perdere è molto più difficile che saper vincere: nello sport, come nella vita, non ci sono solo vittorie.Con la consapevolezza che il cammino per arrivare a grandi risultati nella vita come nel basket è lungo e tortuoso, la nostra Società vuole stimolare i propri giovani a intraprendere una carriera da cestista e umana rispettosa di ogni persona ed anche dell’avversario stilando questa serie di regole.

Il basket è uno sport che si basa sui principi di educazione & rispetto.
Rispetto verso sé stessi e gli altri, siano loro compagni, avversari, arbitri.
Rispetto verso gli impianti e le attrezzature.
Educazione e rispetto non conoscono la bestemmia, il linguaggio volgare, l’arroganza e la litigiosità.

Buon basket a tutti

 

Premessa

Che cos’è il Codice Etico?
Il Codice Etico comportamentale della Società asd Sacile Basket Arredamenti Martinel esprime le linee guida di condotta che devono ispirare i comportamenti di tutti coloro che frequentano il nostro centro sportivo, sia nelle relazioni interne che nei rapporti con gli interlocutori esterni.

Perché un Codice Etico?
Il Codice Etico rappresenta il principale mezzo di diffusione della cultura etico – sportiva all’interno della Società ed ha come obiettivo la definizione di un insieme di regole di condotta che servono al raggiungimento degli obiettivi educativi cui si ispira la Società stessa.
Tali regole devono essere rispettate da tutti coloro che, nell’esercizio del proprio ruolo, agiscono in nome e per conto della Società e non ultimo i genitori che, con il loro comportamento civile e corretto, contribuiscono alla diffusione di un’immagine positiva della nostra Società, rappresentando i nostri principi, i nostri valori (oltreché i nostri colori) durante lo svolgimento delle manifestazioni sportive.

Che cos’è il Fair Play?
Fair Play è il nome di un impegno ufficiale preso dalla FIP per aumentare l’etica all’interno del basket e per prevenire la discriminazione in questo sport. Nel nostro piccolo abbiamo cercato di emulare quest’impegno, adattandolo ai nostri bisogni e abbiamo stilato così 7 regole fondamentali:
  1. Adattarsi alle regole e allo spirito del gioco 
  2. Rispettare gli avversari 
  3. Accettare le decisioni dell’arbitro, anche lui ha diritto di sbagliare pur facendo di tutto per non commettere errori 
  4. Evitare le cattiverie, le aggressioni nelle azioni di gioco e nelle parole 
  5. Non usare inganni per ottenere il successo 
  6. Tenere un atteggiamento dignitoso ed equilibrato nella vittoria come nella sconfitta 
  7. Prestare, favorire il soccorso ai feriti 
Queste indicano quali sono i comportamenti base da tenere in campo per evitare liti inutili che non hanno a che fare con il gioco del basket e per cercare di essere rispettosi verso sé stessi e verso gli altri.
Per fare tutto ciò il primo passo da compiere è quello di accettare le regole del gioco e seguirne lo spirito; il basket è uno sport semplice nato per divertire.
Oltre ad essere rispettosi verso le regole bisogna rispettare ogni avversario che si incontra, evitando cattiverie ed aggressioni nelle azioni di gioco e nelle parole. Molto importante e sicuramente da sottolineare è il comportamento nei confronti dei direttori di gara.
Cerchiamo tutti insieme di accettare le loro decisioni nel migliore dei modi evitando gestacci, insulti e quant’altro nei loro confronti.
Infine, nella vittoria e nella sconfitta, il saluto agli avversari è necessario così come non si può negare aiuto a chiunque ne abbia bisogno: avversari compresi.
 

Regole Generali di Comportamento

(Esse hanno il solo intento di far svolgere l’attività di asd Sacile Basket Arredamenti Martinel in modo serio e corretto)

Il tuo COMPORTAMENTO CORRETTO, in campo e fuori dal campo, è estremamente importante perché, oltre ai principi basilari di buona educazione, è la prova del valore della Società Sportiva che rappresenti.

Da questa considerazione e nata l’idea di indicarti LE REGOLE.
Gli atleti sono tenuti all’osservanza di alcune norme comportamentali della Società asd Sacile Basket Arredamenti Martinel qui di seguito riportate:

  • L’allievo dovrà mantenere sempre comportamenti ed atteggiamenti corretti, leali, educati e sportivi sia all’interno del centro sportivo che all’esterno, rispettosi delle persone e delle cose e comunque ogni qual volta rappresenti la società o ne vesta la divisa. 
  • L’atleta dovrà partecipare alle attività con grande impegno. Comportarsi educatamente in ogni occasione, trattando con il dovuto rispetto tutte le persone che operano all’interno della società. Porgere sempre un saluto, non usare linguaggi scurrili e tanto meno bestemmie. Atti di bullismo e comportamenti scorretti saranno pesantemente sanzionati con eventuale allontanamento dalla società. 
  • L’atleta dovrà rispettare la puntualità e tutte le regole condivise con la squadra e l’allenatore. Avvisare anticipatamente per eventuali ritardi o assenze il mister e/o il dirigente. 
  • L’atleta non dovrà indossare mai: orecchini, piercing, monili, anelli, braccialetti, durante le attività sportive. 
  • Il basket è uno sport di squadra pertanto l’atleta dovrà collaborare con i compagni ed essere sempre disponibile. L’obiettivo è comune, le esigenze del gruppo o della società, prevalgono su quelle individuali. 
  • L’atleta dovrà rispettare il fair-play e non condividere il gioco falloso. Accettare tutte le decisioni degli arbitri, evitare ammonizioni ed espulsioni per proteste che saranno sanzionate dai Mister e dalla società. Si ricorda che solo il capitano con i dovuti modi, potrà comunicare con gli arbitri. 
  • L’atleta dovrà sempre trattare con rispetto l’avversario, evitare qualsiasi provocazione per non generare inutili litigi. L’atleta dovrà salutare prima e dopo la gara tutti gli avversari. 
  • L’atleta dovrà assumere stili di vita consoni alla pratica sportiva (alimentazione, igiene, riposo) droga e alcol sono assolutamente in contrasto con la filosofia e la mentalità della nostra società. 
  • L’atleta potrà rivolgersi ai responsabili preposti dalla società per qualsiasi esigenza o problema. 
  • Per salvaguardare il lavoro da svolgere, nessun componente tecnico avrà rapporti personali con i genitori e/o sarà possibile chiedere chiarimenti ai singoli allenatori. 
  • Non sono ammesse interferenze, più o meno esplicite, da parte dei genitori e/o familiari dell’allievo sul lavoro tecnico-sportivo dei vari allenatori, tantomeno sulle convocazioni e/o sugli eventuali provvedimenti disciplinari riguardanti l’allievo. 
  • I genitori che avessero quesiti riguardanti soltanto il proprio figlio o per informazioni generiche/organizzative riguardanti i programmi potranno rivolgersi al General Manager della Società sig. Dario Bianco. 
  • Se necessario nel corso della stagione saranno svolte riunioni con le famiglie dei singoli gruppi in cui saranno portati a conoscenza programmi ed andamento degli stessi con verifiche e commenti. 
  • È molto importante che non venga meno il dialogo e la collaborazione tra Genitori e Società sull’aspetto educativo, scolastico e emotivo del ragazzo. Non volendoci né potendoci sostituire al ruolo della famiglia, ma consci che un ruolo educativo comunque lo svolgiamo, riteniamo sia importante che rendiate partecipi di problemi e situazioni che il ragazzo sta avendo/vivendo per cercare cosi di aiutarvi. 
  • Tutte le attività proposte dalla Società (manifestazioni, tornei, ecc..) devono essere rispettate anche per non danneggiare il lavoro di gruppo, frutto spesso di sacrifici da parte dei collaboratori della Società

Regolamento Interno Squadra consigliato agli allenatori

Nell’ambito sportivo giovanile, anche i genitori svolgono un ruolo fondamentale nell’educare e nello stimolare i loro figli verso una sana pratica sportiva sia essa ludica, preagonistica o agonistica.
E allora, cosa devono fare i GENITORI per partecipare assieme a NOI all’educazione sportiva dei loro FIGLI?
Innanzi tutto, bisogna creare le condizioni perché i propri figli provino GUSTO e INTERESSE per lo sport.
Bisogna saper ESSERE PRESENTI senza dare soluzioni pronte, SENZA chiedergli troppo o troppo poco, o FARGLI CREDERE DI ESSERE “PIU’ FORTE” di quello che è.
Ha la qualità, limiti, obbiettivi, desideri, bisogni, motivazioni e incertezze che lo portano ad errori e successi.
Si deve con lui essere obbiettivi ed usare messaggi chiari. BISOGNA APPREZZARLO PER CIO’ CHE SA FARE ed esercitare insieme una giusta critica.
Se vogliamo educare dobbiamo avere la FERMEZZA, se vogliamo prepararlo alla vita da adulto dobbiamo pretendere che IMPARI A PAGARE IL PREZZO DELLE MANCANZE e NON ELLUDERE MAI I DOVERI che gli spettano.

E parlando di SPORT, dobbiamo PRETENDERE che ne IMPARI e RISPETTI LE REGOLE e che RISPETTI IL RUOLO DEGLI ALTRI non dimenticando mai che dobbiamo insegnarli a COMPETERE e VINCERE sempre in MODO LEALE e sulla BASE delle PROPRIE CAPACITA’ ed AZIONI.
L’esperienza ci consiglia quindi di indicare anche a mamma e papà quali sono gli atteggiamenti da evitare e quelli da assumere, il tutto nell’interesse dei giovani atleti, delle loro famiglie e della Nostra Società Sportiva. 

Per far sì che questo possa essere positivo nel nostro ambiente, invitiamo i genitori a:

  • Stimolare ed incoraggiare la pratica sportiva, lasciando però che la scelta dell’attività sia fatta dal ragazzo/a; 
  • Instaurare un rapporto costruttivo e positivo con l’allenatore per fare in modo che al giovane arrivino sempre segnali coerenti dagli adulti di riferimento; 
  • Accettare le decisioni tecnico-sportive dell’Allenatore, dei giudici di gara, anche quando queste non sembrano condivisibili; 
  • Lasciare il giovane libero di esprimersi in allenamento e in gara (è anche un modo per educarlo all’autonomia); 
  • Evitare di esprimere giudizi sui suoi compagni e di fare paragoni con essi: è una delle situazioni più antipatiche che si possono verificare; 
  • Evitare i rimproveri a fine gara. Dimostrarsi invece interessati a come vive i vari momenti della gara ed eventualmente evidenziare i miglioramenti. Aiutarlo a porsi obiettivi realistici ed aspettative adeguate alle sue capacità; 
  • Offrire molte opportunità per un’educazione sportiva globale. Rispetto degli impegni, delle priorità, dei propri indumenti, degli orari, dei compagni, delle autorità, delle regole, dell’igiene personale. Il genitore deve concorrere con l’allenatore a questi obiettivi; 
  • Impegnarsi affinché i propri figli indossino sempre l’abbigliamento sociale sia durante lo svolgimento delle manifestazioni sportive sia durante gli allenamenti; 
  • Far sentire la presenza nei momenti di difficoltà: sdrammatizzare, incoraggiare, far vedere gli aspetti positivi, in ogni caso salvaguardare il benessere psicologico del giovane; 
  • Avere un atteggiamento positivo ed equilibrato rispetto al risultato. Saper perdere è molto più difficile ed importante di saper vincere. Nello sport, come nella vita, non ci sono solo vittorie e dopo una caduta bisogna sapersi rialzare. 
  • Invitate i giovani atleti a rispettare e condividere le scelte della Società e dell’Allenatore; 
  • Aiutare i propri figli a capire le giuste motivazioni per praticare il basket; 
  • In qualsiasi momento, in caso di dubbio, potrete chiedere chiarimenti allo staff societario (responsabile tecnico e staff societario);

Ricordiamo ai genitori dei ragazzi

Nell’ambito sportivo giovanile, anche i genitori svolgono un ruolo fondamentale nell’educare e nello stimolare i loro figli verso una sana pratica sportiva sia essa ludica, preagonistica o agonistica.
E allora, cosa devono fare i GENITORI per partecipare assieme a NOI all’educazione sportiva dei loro FIGLI?
Innanzi tutto, bisogna creare le condizioni perché i propri figli provino GUSTO e INTERESSE per lo sport.
Bisogna saper ESSERE PRESENTI senza dare soluzioni pronte, SENZA chiedergli troppo o troppo poco, o FARGLI CREDERE DI ESSERE “PIU’ FORTE” di quello che è.
Ha la qualità, limiti, obbiettivi, desideri, bisogni, motivazioni e incertezze che lo portano ad errori e successi.
Si deve con lui essere obbiettivi ed usare messaggi chiari. BISOGNA APPREZZARLO PER CIO’ CHE SA FARE ed esercitare insieme una giusta critica.
Se vogliamo educare dobbiamo avere la FERMEZZA, se vogliamo prepararlo alla vita da adulto dobbiamo pretendere che IMPARI A PAGARE IL PREZZO DELLE MANCANZE e NON ELLUDERE MAI I DOVERI che gli spettano.
E parlando di SPORT, dobbiamo PRETENDERE che ne IMPARI e RISPETTI LE REGOLE e che RISPETTI IL RUOLO DEGLI ALTRI non dimenticando mai che dobbiamo insegnarli a COMPETERE e VINCERE sempre in MODO LEALE e sulla BASE delle PROPRIE CAPACITA’ ed AZIONI. 

L’esperienza ci consiglia quindi di indicare anche a mamma e papà quali sono gli atteggiamenti da evitare e quelli da assumere, il tutto nell’interesse dei giovani atleti, delle loro famiglie e della Nostra Società Sportiva.
Per far sì che questo possa essere positivo nel nostro ambiente, invitiamo i genitori a:

  • Stimolare ed incoraggiare la pratica sportiva, lasciando però che la scelta dell’attività sia fatta dal ragazzo/a; 
  • Instaurare un rapporto costruttivo e positivo con l’allenatore per fare in modo che al giovane arrivino sempre segnali coerenti dagli adulti di riferimento; 
  • Accettare le decisioni tecnico-sportive dell’Allenatore, dei giudici di gara, anche quando queste non sembrano condivisibili; 
  • Lasciare il giovane libero di esprimersi in allenamento e in gara (è anche un modo per educarlo all’autonomia); 
  • Evitare di esprimere giudizi sui suoi compagni e di fare paragoni con essi: è una delle situazioni più antipatiche che si possono verificare; 
  • Evitare i rimproveri a fine gara. Dimostrarsi invece interessati a come vive i vari momenti della gara ed eventualmente evidenziare i miglioramenti. Aiutarlo a porsi obiettivi realistici ed aspettative adeguate alle sue capacità; 
  • Offrire molte opportunità per un’educazione sportiva globale. Rispetto degli impegni, delle priorità, dei propri indumenti, degli orari, dei compagni, delle autorità, delle regole, dell’igiene personale. Il genitore deve concorrere con l’allenatore a questi obiettivi; 
  • Impegnarsi affinché i propri figli indossino sempre l’abbigliamento sociale sia durante lo svolgimento delle manifestazioni sportive sia durante gli allenamenti; 
  • Far sentire la presenza nei momenti di difficoltà: sdrammatizzare, incoraggiare, far vedere gli aspetti positivi, in ogni caso salvaguardare il benessere psicologico del giovane; 
  • Avere un atteggiamento positivo ed equilibrato rispetto al risultato. Saper perdere è molto più difficile ed importante di saper vincere. Nello sport, come nella vita, non ci sono solo vittorie e dopo una caduta bisogna sapersi rialzare. 
  • Invitate i giovani atleti a rispettare e condividere le scelte della Società e dell’Allenatore; 
  • Aiutare i propri figli a capire le giuste motivazioni per praticare il basket; 
  • In qualsiasi momento, in caso di dubbio, potrete chiedere chiarimenti allo staff societario (responsabile tecnico e staff societario);

Le 5 parole di Roberto Baggio: passione, gioia, coraggio, successo e sacrificio.

“A tutti i giovani e tra questi ci sono anche i miei tre figli”

 

 Per vent’anni ho fatto il calciatore. Questo certamente non mi rende un

maestro di vita ma ora mi piacerebbe occuparmi dei giovani, così preziosi e 

insostituibili. So che i giovani non amano i consigli, anch’io ero così. Io però, 

senza arroganza, stasera qualche consiglio lo vorrei dare. Vorrei invitare i 

giovani a riflettere su queste parole. 

La prima è passione. 

Non c’è vita senza passione e questa la potete cercare solo dentro di voi. Non

 date retta a chi vi vuole influenzare. La passione si può anche trasmettere.

Guardatevi dentro e lì la troverete. 

La seconda è gioia. 

Quello che rende una vita riuscita è gioire di quello che si fa. Ricordo la gioia nel volto stanco di mio padre e nel sorriso di mia madre nel metterci tutti e dieci, la sera, intorno ad una tavola apparecchiata. È proprio dalla gioia che nasce quella sensazione di completezza di chi sta vivendo pienamente la propria vita. 

La terza è coraggio. 

È fondamentale essere coraggiosi e imparare a vivere credendo in voi stessi. Avere problemi o sbagliare è semplicemente una cosa naturale, è necessario non farsi sconfiggere. La cosa più importante è sentirsi soddisfatti sapendo di aver dato tutto, di aver fatto del proprio meglio, a modo vostro e secondo le vostre capacità. Guardate al futuro e avanzate. 

La quarta è successo. 

Se seguite gioia e passione, allora si può parlare anche del successo, di questa parola che sembra essere rimasta l’unico valore nella nostra società. Ma cosa vuol dire avere successo? Per me vuol dire realizzare nella vita ciò che si è, nel modo migliore. E questo vale sia per il calciatore, il falegname, l’agricoltore o il fornaio. 

La quinta è sacrificio. 

Ho subito da giovane incidenti alle ginocchia che mi hanno creato problemi e dolori per tutta la carriera. Sono riuscito a convivere e convivo con quei dolori grazie al sacrificio che, vi assicuro, non è una brutta parola. Il sacrificio è l’essenza della vita, la porta per capirne il significato. La giovinezza è il tempo della costruzione, per questo dovete allenarvi bene adesso. Da ciò dipenderà il vostro futuro. Per questo gli anni che state vivendo sono così importanti. Non credete a ciò che arriva senza sacrificio. Non fidatevi, è un’illusione. 

Lo sforzo e il duro lavoro costruiscono un ponte tra i sogni la realtà. 

Per tutta la vita ho fatto in modo di rimanere il ragazzo che ero, che amava il calcio e andava a letto stringendo al petto un pallone. Oggi ho solo qualche capello bianco in più e tante vecchie cicatrici. Ma i miei sogni sono sempre gli stessi. Coloro che fanno sforzi continui sono sempre pieni di speranza. Abbracciate i vostri sogni e inseguiteli. 

Gli eroi quotidiani sono quelli che danno sempre il massimo nella vita. 

 

Ed è proprio questo che auguro a Voi ed anche ai miei figli”.